Rocco Siffredi, sì proprio lui, ha detto che il porno online è “una cosa seria” e che serve consapevolezza.
IL PROBLEMA?
Tutti guardano, pochi capiscono.
Come nel nuovo film Blue, che racconta la storia di una ragazza persa tra eros e web.
E a guardar bene… siamo tutti un po’ lei: eccitati, confusi e costantemente connessi, Immersi in un mondo di swipe, like e DM alle due di notte.
Ma poi l’eros diventa scroll, il desiderio un algoritmo e il sesso che fine fa?
Forse lo trovi più in una notifica che sotto le lenzuola.
Viviamo in una società dove basta un click per sentirsi desiderati, ma serve un’anima intera per sentirsi davvero visti, ci nutriamo di pixel, ma abbiamo fame di presenza.
Scambiamo l’intimità per attenzione, la connessione per connessione Wi-Fi.
Le relazioni si consumano come batterie di smartphone: si scaricano in fretta e si sostituiscono ancora più velocemente.
Un tempo si cercava lo sguardo, oggi basta un cuoricino rosso per sentirsi vivi.
Ci eccitiamo davanti a uno schermo e ci addormentiamo accanto a qualcuno che non tocchiamo più, perché tanto abbiamo già visto tutto.
Il desiderio diventa abitudine, il piacere una notifica, l’amore un filtro da applicare.
Il paradosso è servito: ci eccitiamo col digitale e ci annoiamo col reale.
Forse è ora di riaccendere qualcosa che da troppo tempo è offline…i rapporti umani, le persone e l’interazione vera.
Perché nessun algoritmo saprà mai riprodurre la vertigine di uno sguardo che ti attraversa, o di una pelle che ti risponde.